Seduta sull'infinta distesa iridescente del Salar de Uyuni, il deserto di sale boliviano, mi tornano in mente le parole di Sophie Fontanel, balzata all'onore delle cronache letterarie per il libro L'arte di dormire da sola, in cui narra la sua scelta di castità.
«Nei dodici anni trascorsi a letto da sola ho imparato moltissimo — scrive —. A volte per provare piacere mi bastava osservare il collo di un uomo. Ma la società non riconosce questo genere di felicità. È troppo individuale».
E troppo destabilizzante, aggiungiamo noi che di single parliamo da tempo.
Mi rendo conto, rileggendo quanto abbiamo scritto finora in«Supplemento singolo», che spesso nel descriverci abbiamo assunto un tono rivendicativo, altre volte assertivo, alcune volte, forse troppo poche, sereno. Che succede?
C'è che la solitudine può essere vissuta più o meno bene, ma il nostro stato d'animo in questa condizione non dipende ancora del tutto da noi perché ancora troppi sono i condizionamenti esterni. E quelle regole che siamo indotti a seguire per essere considerati «normali» sono ancora una gabbia opprimente.
C'è che la felicità individuale non è contemplata nella tavolozza dei sentimenti socialmente accettabili, anzi viene vissuta come una sfida, un atto di alterigia, come lo sberleffo che fece precipitare Lucifero all'Inferno. Quando non viene derisa, perché considerata un'amara consolazione di chi non ha niente di meglio per sé.
Eppure da soli davanti a questo deserto accecante, avvertiamo una sensazione che non può che essere felicità, e pienezza, perché questo siamo: un tutt'uno con la terra che ci ha partoriti. E stare qui in silenzio davanti al nulla è arrivare vicinissimi alla sensazione di essere parte di un tutto che non ha bisogno regole, che non richiede null'altro che la nostra intima disponibilità per essere percepito. E goduto.
Tra tutte le gamme di sentimenti che si possono provare stando soli, riscopriamo la felicità. Senza farcene scudo, però, per tenere gli altri fuori. Sophie racconta di essere tornata all'amore quando ha incontrato un uomo che non ha avuto paura dei suoi lunghi anni di deserto, perché guardandola ha avuto la netta sensazione che non ci fosse posto più coltivato e luminoso di quel suo animo solitario.
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