venerdì 20 settembre 2013

Dialogo di un uomo stanco di vivere con la sua anima [Ba]

Dialogo di un uomo stanco di vivere con la sua anima [Ba]
[...]
«A chi parlare oggi?
I fratelli sono cattivi,
e gli amici di oggi non sanno voler bene!
A chi parlare oggi?
I cuori sono avidi
e ognuno cerca di impadronirsi dei beni del suo vicino!
L'uomo pacifico è nel travaglio
e il forte schiaccia tutti!
A chi parlare oggi?
È il trionfo del male
e il bene è calpestato dovunque!»
[...]
«La morte è davanti ai miei occhi oggi
come la guarigione per il malato,
come l'uscita dalla sofferenza.
[...]
La morte è davanti ai miei occhi oggi
come una schiarita nel cielo,
come la comprensione di un enigma.
La morte è davanti ai miei occhi oggi
come il desiderio di un uomo di rivedere la sua casa,
dopo lunghi anni di prigionia.»
[...]
Allora Ba (la mia anima) aprì per me la sua bocca
e rispose a quel che avevo detto.
«Se tu ricordi,
il seppellimento è un'angoscia del cuore,
è un portar lacrime rendendo misero l'uomo.
È un portar via l'uomo dalla sua casa
e gettarlo sulla costa del deserto (dov'è la necropoli):
non ne esci alla luce per vedere il sole!
Quelli che hanno costruito (tombe) in pietra di granito,
quelli che hanno edificato piramidi [...]
belle per la loro opera [...],
quando (sono morti) e divenuti come dei
hanno visto le loro stele distrutte:
sono come la sfinita (gente comune morta) sulla riva,
senza un [erede] sulla terra.
Inzuppa l'acqua del fiume le loro estremità,
li brucia similmente il sole.
Parlano loro i pesci a fior d'acqua.
Ascoltami dunque
– ed è bene per tutti ascoltare!:
segui il giorno felice,
dimentica l'amarezza e il dolore!»
[Papiro Berlin 3024 / Egitto, XXIII/XXI sec. a.C.]

 

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