L'8 marzo è una giornata che poche e pochi ormai celebrano, che viene sopportata, spesso avversata. Ma in tempi in cui parliamo inquieti di sottomissione - della nostra civiltà con le sue libertà giovani, delle donne rispetto agli uomini - questa festa può rappresentare un'occasione semplice per essere fiere di quello che siamo e per essere, insieme, più forti in un cammino incerto. Lo dobbiamo costruire, con coraggio, ancora: le donne pronte a rischiare per non fermarsi, perché le nostre conquiste non sono mai definitive; gli uomini pronti ad abbandonare il conforto di identità fuori tempo massimo.
sabato 7 marzo 2015
In viaggio
L'8 marzo è una giornata che poche e pochi ormai celebrano, che viene sopportata, spesso avversata. Ma in tempi in cui parliamo inquieti di sottomissione - della nostra civiltà con le sue libertà giovani, delle donne rispetto agli uomini - questa festa può rappresentare un'occasione semplice per essere fiere di quello che siamo e per essere, insieme, più forti in un cammino incerto. Lo dobbiamo costruire, con coraggio, ancora: le donne pronte a rischiare per non fermarsi, perché le nostre conquiste non sono mai definitive; gli uomini pronti ad abbandonare il conforto di identità fuori tempo massimo.
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