domenica 27 dicembre 2009

La sessualità: amore o lotta?

le considerazioni svolte nel tuo post precedente:

1)Può l'uomo procreare senza aggressività?

2)E' forse cosciente del suo partner e delle sue necessità durante l'atto amoroso?

3)O forse è solo impegnato a ricavare il massimo beneficio personale (egoistico) nella sua prestazione amorosa?

ripensano l'uomo e lo collocano in una struttura evolutiva lontana dalla cosciente determinazione.

L'uomo non cavalca l'onda della causalità ma ne è fortemente trascinato.

E' forse questa la modalità con cui osservare l'uomo nel suo rapporto con la sua compagna e la donna?

La mente e la sessualità

può la memoria ingannare la volontà?
può il desiderio soccombere al nostro modo di pensare?

se cambio modo di relazionarmi, se penso in modo diverso al mio corpo in rapporto all'Essere sarò poi in grado di vivere normalmente la mia sessualità?

Credo che rapportarsi in modo nuovo all'Essere mi costringe a perdere aggressività, a vivere in comunione con tutto ciò che mi sta attorno.



Ma allora la sessualità, nella sua comune accezione, è una forma di lotta?
Una lotta ancestrale?

E' forse per questo che vediamo tanti ometti impegnati a usurpare, in modo proditorio, il corpo della donna?
E' forse un modo di continuare la guerra con altre armi?

L'uomo, in un mondo esasperatamente votato alla parità del genere, continua la sua battaglia rivaleggiando con la donna e nel predominio sessistico vede la sua vittoria naturale.

La sessualità come predominio?
o la sessualità come amore?