martedì 7 giugno 2011

La solitudine

 
 ogni fallimento individuale, patito come tale, 
e che non trova un capro espiatorio su cui scaricarsi, 
rimbalza indietro come un boomerang, e produce uno stato di tristezza
abbattimento, caduta dell'autostima e conseguente bisogno di autopunizione.
 Ci si scaglia contro gli altri, o invece ci rivolge a una sorta di catatonia. 
Oggi ciascuno di noi è, come scrisse il Poeta, dopo l'esperienza della Prima guerra mondiale, nel 1936:

 Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera. 

In effetti noi tutti combattiamo ogni giorno, da mattina a sera, e anche oltre, 
una battaglia continua con cose, persone, entità invisibili o assenti, 
una guerra mai dichiarata, e proprio per questo logorante, 
che ci fa diventare minacciosi e ingiuriosi con il vicino della porta accanto, 
chiunque esso sia, oppure cadere in una forma di tristezza inspiegabile, 
perché qualsiasi cosa succede o facciamo non c'è nessuno che ci dia una mano: 

è la guerra dei fatti nostri.

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