martedì 25 ottobre 2011

Le interpretazioni veritiere

Contrariamente a quanto si crede, Nietzsche è il migliore teorizzatore del legame tra Dio, l'esistenza e la verità. Negare Dio equivale a dire che si nega la verità. Nella visione nietzscheana, gli uomini si limitano a conoscere i propri stati d'animo soggettivi. Ma se ci basiamo sull'identificazione tra il mondo e la sua rappresentazione, le rappresentazioni non coincideranno mai. Un esempio: poniamo che io abbia mal di testa, lei potrebbe dirmi che non è vero, perché il mal di testa lo sento solo io. Ma come ho scritto in un mio libro, se vogliamo essere reali dobbiamo rimanere attaccati all'esistenza di Dio, che è il garante dello spazio della verità, entro il quale il soggetto può recuperare la propria identità oltre l'autocoscienza istantanea.


Il Superuomo ha accantonato la verità, a esistere sono solamente le interpretazioni del mondo. Ma l'Übermensch è pura fantasia.


Gli uomini hanno dimostrato di non volere il Superuomo, bensì l'Ultimo uomo, quello che crede che la felicità sia divertimento, una vita piena di comodità, in cui si consumano le droghe. Ma io dico che ogni sostituto di Dio abbassa l'uomo. È la definizione di Dio l'essere insostituibile.


 In realtà, la verità è una sola e non si basa sulla reciprocità. Parlavo prima del mio ipotetico dolore, non condiviso da lei. L'uomo è capace di verità perché senza di essa, intesa oggettivamente, non si riesce a rendere ragione dell'esperienza. Al fondamento di questa garanzia c'è Dio.

 

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