Agostino aveva scoperto già grandicello che lo spirito può fare tutto in silenzio, perfino (fu per lui una traumatica scoperta) leggere.
Lui in Africa da ragazzo s'era abituato a leggere ad alta voce, come facevano tutti.
Venuto a Milano, andò a trovare il vescovo Ambrogio, e lo vide dritto in piedi davanti a un leggio, intento a leggere un libro a bocca chiusa, senza pronunciare le parole.
Rimase incantato.
Il silenzio non ti distrae, ma ti concentra.
La parola pronunciata, o peggio ancora recitata, diventa materiale, perde sacralità.
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