giovedì 22 novembre 2012

la sacralità della parola silenziosa

 Agostino dice che perfino cantare canti sacri, in chiesa, disturba la preghiera.
Agostino aveva scoperto già grandicello che lo spirito può fare tutto in silenzio, perfino (fu per lui una traumatica scoperta) leggere.
 Lui in Africa da ragazzo s'era abituato a leggere ad alta voce, come facevano tutti.
 Venuto a Milano, andò a trovare il vescovo Ambrogio, e lo vide dritto in piedi davanti a un leggio, intento a leggere un libro a bocca chiusa, senza pronunciare le parole.
 Rimase incantato.
 Il silenzio non ti distrae, ma ti concentra.
 La parola pronunciata, o peggio ancora recitata, diventa materiale, perde sacralità.

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