giovedì 7 marzo 2013

L'onestà della Curia

Sul "Silenzio stampa del Vaticano"  in prossimità del conclave, le speculazioni, che ne sono seguite, raccontate dalla stampa italiana, hanno ben chiarito che lo scopo era quello di zittire i cardinali americani, molto attivi nel richiedere una aperta confessione sulla corruzione e disfunzione della governance della Santa Sede.


Americani e Tedeschi hanno categoricamente affermato che vogliono un papa che riporti chiarezza e trasparenza nelle finanze vaticane, mentre i cardinali della Curia difendono a spada tratta il loro operato e tentano di porre fine alla discussione.


L'armonia che la Curia Vaticana intende mostrare fa a pugni con la evidente battaglia che si sta consumando sul campo e che è diventata manifesta , durante lo scorso anno, quando i documenti privati del papa furono trafugati e resi noti.

Documenti che narrano di una Curia totalmete inaffidabile.


La stampa italiana ha riportato che i cardinali della Curia desiderano accelerare i tempi dell'elezione del nuovo papa e hanno manifestato irritazione per la fuga di notizie sulla trasparenza della governance, richiesta dagli Americani. I cardinali curiali sono convinti che i panni sporchi non vanno divulgati e vanno lavati in famiglia.


Quanto sopra riportato è frutto di una libera traduzione  di un articolo apparso sul sito Mail.com


Osservazioni


Alla richiesta di trasparenza dei cardinali americani e tedeschi  si risponde, da parte della curia, che ha sempre gestito in modo autonomo le casse vaticane,  con un moto di stizza e imponendo il silenzio stampa.

Nelle stanze vaticane si capovolge il tessuto narrativo, si pensa  di accomodare la Verità con piccoli artifizi e viene  totalmente oscurata la necessità di una via della trasparenza.

"Siamo sempre stati onesti", dichiarano in coro i curiali, ma non hanno alcuna voglia di chiarire nè di esplicitare i bilanci. 




 

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