Sul "Silenzio stampa del Vaticano" in prossimità del conclave, le speculazioni, che ne sono seguite, raccontate dalla stampa italiana, hanno ben chiarito che lo scopo era quello di zittire i cardinali americani, molto attivi nel richiedere una aperta confessione sulla corruzione e disfunzione della governance della Santa Sede.
Americani e Tedeschi hanno categoricamente affermato che vogliono un papa che riporti chiarezza e trasparenza nelle finanze vaticane, mentre i cardinali della Curia difendono a spada tratta il loro operato e tentano di porre fine alla discussione.
L'armonia che la Curia Vaticana intende mostrare fa a pugni con la evidente battaglia che si sta consumando sul campo e che è diventata manifesta , durante lo scorso anno, quando i documenti privati del papa furono trafugati e resi noti.
Documenti che narrano di una Curia totalmete inaffidabile.
La stampa italiana ha riportato che i cardinali della Curia desiderano accelerare i tempi dell'elezione del nuovo papa e hanno manifestato irritazione per la fuga di notizie sulla trasparenza della governance, richiesta dagli Americani. I cardinali curiali sono convinti che i panni sporchi non vanno divulgati e vanno lavati in famiglia.
Quanto sopra riportato è frutto di una libera traduzione di un articolo apparso sul sito Mail.com
Osservazioni
Alla richiesta di trasparenza dei cardinali americani e tedeschi si risponde, da parte della curia, che ha sempre gestito in modo autonomo le casse vaticane, con un moto di stizza e imponendo il silenzio stampa.
Nelle stanze vaticane si capovolge il tessuto narrativo, si pensa di accomodare la Verità con piccoli artifizi e viene totalmente oscurata la necessità di una via della trasparenza.
"Siamo sempre stati onesti", dichiarano in coro i curiali, ma non hanno alcuna voglia di chiarire nè di esplicitare i bilanci.
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