sollecitazione del Sindaco, hanno deciso di farmi finalmente visita in data
03/02/2012.
Avevo intenzione di continuare a perorare la mia causa con questo scritto, ma
visto che la pratica è adesso ben avviata ho preferito lasciarla come
rimembranza.
Agli atti scrivevo:
Dopo la telefonata intercorsa, in data 30/01/2012,
Egregio signor Sindaco,
mi ero convinto di poter rapidamente addivenire ad una soluzione al mio
problema, l'acquisizione della residenza.
Ero convinto che il Sindaco, responsabile, in funzione del mandato elettorale,
dell'amministrazione comunale fosse nelle condizioni di poter governare la
macchina e consentire che operazioni di routine, come l'acquisizione di
residenza, operazione che impegna le amministrazioni comunali un bel po', visto
che, dati alla mano, 1,4 milioni di persone cambiano annualmente residenza,
fossero, come promesso anche da Monti, trasparenti e veloci.
Ma tutto questo, con mio grande dispiacere, non è avvenuto.
Mi sono impegnato con Lei, Signor Sindaco, a recludermi in casa dalle 10 alle
11, ma in realtà in casa ci sono rimasto un po' più a lungo, nella vana attesa
che si materializzasse l'accertatore.
Che orribile termine! rimanda immediatamente alla Santa Inquisizione o a bande
dedite al racket, e invece si tratta di un vigile urbano debitore alla comunità
di un servizio e non certo associato col compito di attuare limiti restrittivi
alla libertà di un comune cittadino.
Mi sembra impossibile essere caduto nella trappola da solo e di essermi
confinato pur di avere la residenza; un attempato uomo che si avvia alle 63
lune si barrica in casa e aspetta, come un bambino può attendere che la mamma
apra la porta e lo abbracci.
Ritengo paradossale che un vigile urbano dichiari con improntitudine di aver
visitato ben 8 volte l'appartamento senza avermi incontrato; un vigile che non
lascia tracce al suo passaggio, nemmeno un "pizzino" come si usa nelle buone
famiglie, per avvertire che c'è stato un tentato contatto.
Un pizzino per chiedere di telefonare al n°……, oppure avvisare che in data …..
alle ore….. si farà ancora vivo, oppure…
Nulla di tutto questo, Signori.
Siamo seri, questo è un gioco serio: di guardie e ladri.
Al ladro non può essere preventivamente offerta la possibilità di sfuggire,
dovrà sempre operare con paura, essere sempre in ansia dell'imprevisto.
Tutto questo, e si sente mille miglia lontano, porta con sé la puzza di
piccineria, e non penso certo a Lei caro Sindaco, che dal tono di voce della
conversazione mi è sembrato convincente e disponibile.
Di piccineria sembra grondare la mia pratica.
Di quanto sia infima l'indole umana basta chiedere a Victor Hugo o per restare
nei nostri confini ad Alessandro Manzoni, ma io credo che l'amministrazione
politica, super partes per definizione, abbia in sé ogni antidoto per
scacciare i cattivi pensieri.
E' vero che quando si sente odor di casta e la casta è investita di critiche,
c'è sempre voglia di alzare un muro ed ergersi a difesa dell'indifendibile.
Rizzo e Stella hanno documentato tante volte, non ultimo il libro "La Casta",
come la Casta sia abile nella difesa dei propri interessi.
Ma so anche bene che il Sindaco, funzione pro-tempore, difficilmente si
lascerebbe trascinare in simili piccinerie.
Cordiali saluti
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