Come se un terremoto si fosse abbattuto sulle istituzioni repubblicane, ecco quel che si osservava ieri, alle otto della sera, di uno dei giorni più neri che la Repubblica ricordi: un panorama sudamericano.
In una sorta di resa dei conti finale, infatti, in questa guerra autodistruttrice di tutti contro tutti, non una istituzione - e non un uomo che la rappresenti - ha mantenuto intatto il prestigio e il decoro che dovrebbero legittimarla.
Il crollo generale del senso di responsabilità è evidente. Qualunque forma di rispetto verso le istituzioni e i loro rappresentanti è ormai venuta meno. E l'esempio - il messaggio - che dai palazzi romani raggiunge i cittadini e il Paese, è devastante.
E' un crepuscolo terribile, quello che accompagna l'ormai inevitabile fine della legislatura.
Forse perfino più terribile di quello che accompagnò il crollo di Bettino Craxi, di Arnaldo Forlani e della mai rimpianta Prima Repubblica...
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