venerdì 28 gennaio 2011

Il cartello elettorale

Il sistema elettorale nazionale, benché pessimo per i diritti di cittadinanza, ha mandato letteralmente in fumo il potere delle cosche di condizionare l'elezione dei parlamentari. Le liste di «nominati» su base regionale sono una vera e propria dannazione per i padrini che non sono in grado di far eleggere alcun parlamentare con il proprio voto. Il proporzionale a preferenza multipla è stato, invece, una pacchia per il clientelismo e le infiltrazioni. La modificazione del sistema elettorale nazionale, nel recupero della sovranità popolare rispetto alla scelta dei candidati, io credo, non potrà non tenere conto di tutto questo.

Così il macigno elettorale delle cosche, che sono tuttora in grado di spostare nei proprie enclave centinaia di voti, si dirige sempre di più verso le elezioni regionali e amministrative, dove le preferenze ancora pesano e sono fortemente inseguite dai candidati, come dimostrano inchieste giudiziarie anche recenti in Calabria e Campania. Un inseguimento che non è specifico di questo o quel partito, ma che viene mantenuto in piedi dalla mafia col solo ed unico criterio della propria convenienza. Un federalismo pienamente attuato necessiterà, quindi, anche di qualche accorgimento nei sistemi elettorali locali che tocca, ovviamente, alla politica individuare.

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